musica

L’officina della camomilla – Senontipiacefalostesso uno

La copertina dell’album

Ho letto diverse recensioni di questo disco e molte protendono per la stroncatura, gli si critica la pretenziosità, l’antipatia del cantante e altre cose così. Per quanto mi riguarda questo gruppo di giovanissimi (ventenni) hanno prodotto un buon disco, non un capolavoro o un disco che si può ascoltare in ogni momento ma è un buon disco, trovo abbastanza stupido giudicare un disco dalle intenzioni o da chi lo canta, quello che conta è solo il contenuto. I brani sono adolescenziali il che non è un difetto, si parla d’amore ma con scanzonatura e delicatezza, i musicisti non si prendono troppo sul serio ma allo stesso tempo suonano una musica evocativa e i testi richiamano a una serie di sensazioni e immagini piuttosto che raccontare veramente qualcosa. Sia i richiami alla cultura e sia la voglia di giocare catapultano indietro l’ascoltatore a quell’età in cui tutto è nuovo e in cui allo stesso tempo ci si vuole dare un tono per sentirsi all’altezza del mondo che ci circonda (anche esagerando). La violenza di alcuni brani viene ridimensionata da un assenza generale di machismo e una propensione alla sensibilità. Il piacere di pronunciare alcune parole (mi viene in mente “panificio”) e la ricerca delle stesse fa trasparire un amore per la poesia presente in tutto il disco, nulla di etereo comunque, è una poetica basata sulla concretezza sensoriale di ciò che le immagini evocano senza voli pindarci o altro. La musica è piacevole e adatta al testo. Non è un disco per tutti. Molto buono.

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