How I Met Your Mother

How I Met Your Mother – Episodi finali

Tutta la banda.

Gli ultimi episodi non deludono le aspettative e regalano allo spettatore diversi colpi di scena, un finale che rende onore ad un telefilm che ha sempre saputo rinnovarsi e che non ha mai avuto paura di osare, ma procediamo con ordine.

Vesuvius

Gli sposi affrontano in modi differenti la paura del matrimonio e quando tutto il gruppo di amici realizzerà che in futuro saranno rare le occasione per reincontrarsi decidono di passare un po’ di tempo insieme. Episodio senza infamia e senza lode.

Daisy

In questa puntata Ted e gli amici scopriranno che Lily è di nuovo incinta, splendida la deriva demenziale come detective story (più forse vicina al mondo infantile che a un filone poliziesco puro), la seconda gravidanza è una piacevole sorpresa che trasuda una forte dose di realismo.

Gary Blauman

Episodio divertente in cui si deve decidere il destino di uno degli invitati, vengono narrati i destini di diversi personaggi ricorrenti nella serie più o meno importanti, la scelta di essersi levati questo impiccio prima del finale è da lodare.

The End of the Aisle

Penultima puntata in cui praticamente tutti i nodi vengono al pettine, Robin scopre che Ted ha trovato il suo ciondolo e vengono quindi narrati gli eventi di come la sposa incontra la madre. Alcune scene forse eccessivamente melense e retoriche ma le si perdona.

Last Forever

In questo doppio episodio finale finalmente la madre (il cui nome si viene finalmente a scoprire – Tracy McConnell) incontra Ted, veniamo a conoscenza della storia dell’ombrello giallo (la versione breve delle storia di come Ted aveva conosciuto la madre) e scopriamo poi cosa succederà nel tempo. A un anno di distanza il matrimonio tra Barney e Robin finisce, stupendo e tradendo tutte le filippiche sull’amore in questa coppia con cui hanno impostato tutta l’ultima stagione, nel corso degli anni (per colpa anche del divorzio) gli amici si incontreranno sempre più di rado, Barney continuando la sua vita da scapolo metterà incinta una ragazza e Marshall diventerà giudice della corte suprema, facendo con Lily diversi figli. In ultimo si verrà a scoprire che la madre è morta e che Ted è solo da parecchi anni, i figli daranno la loro benedizione al padre che vuole ricominciare a frequentare Robin. Finale mozzafiato che accantona completamente il matrimonio tra Robin e Barney che in tutta la stagione è stato preponderante, non solo, lo annulla e ci riporta alla realtà palesando che in effetti nella vita le cose vanno così e non tutto ciò che sembra importante al momento domani lo è ancora. Spinge l’accelleratore quando la madre muore e si viene scoprire che in realtà Ted è ancora innamorato di Robin. Gli autori hanno quindi raccontato una storia diversa da quella suggerita dal titolo ma hanno raccontato una storia d’amore e su questo non hanno mentito. Il finale stupisce e non delude ed è in fieri, non si sa come andrà a finire tra Robin e Ted ma ci riprovano, anche la volontà di raccontare gli eventi successivi a quelli presenti in qualche modo suggerisce che la vita è e resta una cosa dinamica e che non si conclude con un matrimonio, anzi dopo può succedere di tutto, il finale quindi trasuda vita e i personaggi non si autocelebrano con vuote belle parole e basta.

Serie televisiva da vedere, che probabilmente perderà un po’ di forza con il passare del tempo (mettendoci dentro riferimenti alla cultura contemporanea è inevitabile) ma che rimane onesta con lo spettatore per tutta la sua durata e riesce ad avere una storia lineare, convincente e con una chiusura perfetta. Dieci e lode.

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South Park

South Park contro photoshop S17 ep10 – The Hobbit

da wikimedia commons
Kim Kardashian la celebrità sputtanata che non compare in questo episodio.

A chiusura della diciasettesima stagione di South Park (purtroppo della durata di solo dieci episodi) troviamo l’episodio The Hobbit che ripropone una delle classiche strutture di questo cartone: c’è una questione morale di sottofondo e la sua risoluzione non fa altro che aggravare il problema data l’ottusità degli abitanti di South Park e più in generale della gente, in questo caso si parla di photoshop.

Tra le cheerleader della scuola vi è una ragazza grassa che nessuno vuole, nemmeno Butters, il motivo è semplice: oltre ad essere brutta il modello di paragone che deve affrontare sono le foto ritoccate al computer di Kim Kardashian. Una volta che la ragazza cicciona riesce a photoshoppare le proprie foto diventerà la ragazza più popolare della scuola, visto questo le altre ragazze decidono a loro volta di ricorrere al fotoritocco. Wendy non ci sta e tenta in tutti i modi denunciare l’abuso del fotoritocco ma viene tacciata di invidia, l’episodio si concluderà amaramente con Wendy che deve adeguarsi agli altri per non essere esclusa ed essere vista come hater. L’episodio è interessante in quanto sposta l’attenzione dai ragazzi alle vicende di Wendy (ogni tanto ci vuole) e ci mostra di quanto siamo influenzabili dalle immagini per quanto posticce possano essere, interessante notare che una volta tanto l’accento si sposta più in favore di ciò facciamo con le nostre immagini nei social network piuttosto che ciò che fanno le star (vero che si parla di Kim Kardashian ma è altrettanto vero che non si vede nemmeno una volta).

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The Walking Dead

The Walking Dead S4 Ep8 – Indietro non si torna

da wikimedia commons

Finale di mezza stagione su cui c’è da dire poco e niente, ormai dalla seconda stagione TWD si trascina in un vuoto assoluto, i personaggi sono privi di spessore e fastidiosi, inevitabilmente si tifa per il “cattivo” di turno sperando che faccia fuori tutti, per poi scoprire che anch’egli è altrettanto fastidioso, restano solo gli zombi che in tutta situazione giocano sempre un ruolo marginale. Come detto da qualcun’altro il bello del fumetto da cui è tratto questo telefilm è che tutto è incerto ogni personaggio per quanto importante può morire in qualunque momento e nella maniera più stupida, qui essendo i personaggi degli attori la loro morte deve essere epica o eroica e possibilmente avvenire in momenti importanti della stagione (il finale a metà o quello vero), cosa comporta ciò? Un’assenza di contenuti negli altri episodi, quindi un’orgia degli stessi in alcuni momenti con il rischio che vengano buttati là senza preoccuparsene troppo.

Nello specifico in questa stagione vediamo lo svilupparsi di un epidemia e il ritorno del governatore, l’idea dell’epidemia era anche buona se non si fosse risolta solo nell’inutile macellazione della carne da cannone di cui siamo abituati dai tempi di star trek, ma che importa se muore sempronio? è dei protagonisti che mi affeziono e temo per la loro vita, è quando c’è quest’incertezza che lo show diventa interessante, ma qui i protagonisti vivono della sindrome di superman che non può morire e non può fallire. Glenn si è ammalato? tranquilli un paio di puntate e tornerà di nuovo in forma, si ammala il dottor xy? scavate pure la fossa. L’epidemia solleva anche dei dubbi morali, che in TWD ci sono sempre stati ma che vengono presto snobbati: Rick ha sì fatto fuori in passato qualche bambina zombie, si è chiesto se far fuori i prigionieri o il suo amico, ma niente di tutto ciò è avvenuto a sangue freddo, è successo sempre qualcosa che ha mutato la situazione. C’è una certa dicotomia in questo telefilm tra bene e male, Carol (sarà vero?) ha ucciso per salvare la gente da un’infezione? non c’è posto per lei nel gruppo, chi uccide a sangue freddo è un cattivo inevitabilmente. Il governatore è infatti proprio l’esatto opposto, uccide a tradimento per impossessarsi delle risorse, afferma di farlo per la sua gente ma non c’è dubbio che lo faccia solo per soddisfare il proprio ego. Tuttavia il governatore in questa quarta stagione è stato il personaggio più interessante purtroppo in TWD non c’è troppo spazio per le sfumature se sei cattivo ti dimostrerai  sempre essere un cattivo senza pietà, addirittura in modo didascalico: Rick nell’ultima puntata offre una tregua, ma non c’è spazio per la tregua nel cuore dell’antagonista. E chi sta con lui muore nella maniera più cretina possibile, sparando centinaia di colpi e uccidendo solo una comparsa probabilmente pure malata… puoi essere più numeroso, meglio equipaggiato ed avere pure un carrarmato; non importa, solo le tue scelte morali contano.

E gli zombi? Gli zombi ci sono, come una forza della natura, un mare in tempesta che in verità è solo un blando temporale, servono a giustificare l’umanità sotto scacco ma la verità è che non fanno più paura a nessuno.

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telefilm

Breaking Bad – che ne penso

da wikimedia commons

Dopo una settimana di immersione totale in cui sono riuscito a vedere tutte e cinque le stagioni di Breaking Bad ho deciso di pubblicare qui qualche mia riflessione in merito.

Cinque stagioni sono sufficienti per qualsiasi serie televisiva e, a mio avviso, già superata la terza è probabile che venga a mancare la freschezza. Non mi si fraintenda: sebbene sotto si capisca che non sono soddisfatto delle ultime due stagioni cinque sono un buon compromesso.

Nello specifico la prima stagione è di qualità veramente superiore, ciò è anche normale in quanto il mondo da narrare è completamente nuovo e gli episodi per farlo sono solamente sei. Walter White professore di chimica scopre di essere un malato terminale di cancro per finanziare le sue cure e non lasciare la famiglia piena di debiti comincerà a produrre metanfetamina di altissima qualità all’oscuro della moglie e dei figli e con l’aiuto di un suo ex-studente  ora tossicodipendente Jesse. In questa stagione come già detto le puntate sono poche e le cose da narrare sono molte: la scoperta della malattia, la prima produzione di droga, il primo incontro con la malavita, la dichiarazione della malattia alla famiglia, ecc. Rimangono fresche per tutte le due prime stagioni le scuse che Walter accampa alla moglie Skyler per celare la sua attività e la poca credibilità che ne consegue, freschezza che si protrarrà per tutta la terza stagione quando rivelerà il suo segreto. Degno di nota il compagno Jesse il cui ruolo è stato cambiato in corso d’opera, se doveva morire alla fine della prima stagione la sua interpretazione lo ha portato a sopravvivere a Walter stesso. Sempre riguardo alla ricchezza di contenuti bisogna segnalare la trasformazione di Walter (fisica e mentale) che avviene precisamente nella quinta puntata (Un pugno di mosche) in cui per la prima volta si presenta con lo pseudonimo Heisenberg. In ultimo vorrei segnalare che in tutta la stagione è preponderante l’uso della conoscenza della chimica del protagonista per risolvere le situazioni: asfissiare persone, sciogliere cadaveri, aprire serrature nonché ovviamente cucinare la migliore “meth” sul mercato; quest’uso della scienza perderà sempre più valore durante il susseguirsi delle serie, anche la sintesi della droga diventerà un processo facilmente replicabile dall’ultimo degli stupidi, il che è un peccato.

Durante la seconda il mondo da esplorare è ancora ampio: prima si mettono in contatto con la malavita per vendere la droga, in seguito decideranno di venderla per conto proprio scontrandosi con questa e a fine stagione faranno un accordo con un boss che in qualche modo è diverso da prima e che assicura loro un salto di qualità nell’organizzazione. Jesse che durante la prima stagione aveva messo la testa a posto (più o meno) torna a diventare tossico, incontra una ragazza che morirà di overdose. A fine stagione Walter scopre che il cancro è in remissione. Ci vuole una certa sospensione di incredulità per il finale con lo scontro dei due aerei, tuttavia la stagione è molto godibile.

La terza stagione è l’ultima che ha veramente ancora qualcosa da raccontare, Skyler scopre il segreto del marito, Jesse vive dei sensi di colpa per la perdita dell’amata. Hank il cognato di Walter viene ferito gravemente, due sicari tentano di uccidere il protagonista (anche qui ci vuole una certa sospensione di incredulità); tuttavia alcune trovate cominciano ad apparire stanche se è vero che il segreto rivelato alla moglie sopperisce alla situazione precedente che aveva esaurito ciò che aveva da dire, gli scontri con la malavita diventano ripetitivi, Jesse perde la sua allegria e spensieratezza per non ritrovarla mai più.

La quarta stagione non ha praticamente alcun contenuto nuovo, la lotta con Gus (il boss) si protrae per tutta la durata della stagione anche quando mezza sarebbe già stata troppa, i ricatti di Heisenberg con Gus funzionano ma sono poco credibili: è vero che farà la migliore “meth” del mondo ma dopo che uno sfida due, tre un boss volte dovrebbe essere fatto fuori,  questo invece preferisce far fuori un suo sottoposto per aver commesso una leggerezza (mah!). Jesse diventa insopportabile, cerca l’autodistruzione, si fida delle persone sbagliate; altri espedienti come il ricino o la cleptomania vengono portati avanti per mezza stagione ma non solo erano già stati proposti in precedenza ma come prima si sono nuovamente sviluppati in nulla. Degno di nota il finale in cui si scopre quanto è diventato cattivo Walter (i fiori per intenderci), ma è poca cosa e non basta.

La quinta stagione si trascina avanti più o meno come la precedente, la nuova organizzazione di cui Heisenberg è a capo si appoggia ad un gruppo di neonazisti senza sentimenti e senza scrupoli, carne da cannone designata per il finale; Walter in una puntata (“Volare alto”) diventa il boss della droga, fatto ciò decide di uscirne e di riconciliarsi con la famiglia ma suo cognato Hank lo scopre. Qui la stagione potrebbe avere un po’ di linfa nuova ma non viene sfruttata a dovere, Hank non ha più uno spessore e non ha dubbi di sorta così come sua moglie e il loro unico scopo è vedere Walter dietro le sbarre (dietro tra l’altro alcuni slanci di sadismo mentale). La morte di Hank poteva essere interessante ma è così vicina al finale in cui comunque succedono troppe cose per essere in qualche modo metabolizzata. Nel finale Walter viene scoperto e fugge, Jesse viene sfruttato (di nuovo) e la sua fidanzata muore (di nuovo). Uccisi i neonazisti che pur avendo 80 milioni di dollari continuavano a vivere nella pochezza assoluta Walter White muore.

Su il finale e altri spunti

Mi lasciano perplessi alcuni punti a mio parere realizzabili in modo migliore: la morte di Hank che poteva anche essere causata dalla mano dello stesso Walter e che non crea poi così tanti dubbi, nella famiglia tutti si schierano con una parte e non da lì non si muovono, a mio parere sarebbe stato più interessante approfondire una questione del genere (che ne so, un tentativo di comprensione del figlio? un tentativo per spiegare ciò che è successo?) piuttosto che vedere Jesse disperato per l’ennesima volta che subisce una tragedia. Non c’è un happy ending è ovvio, ma qualcosa potevano concederlo, una qualche riconciliazione con la famiglia? Niente, chi è un criminale deve morire nel più cretino dei modi e la sete di vendetta è l’unica soddisfazione che può aspirare. Personalmente non mi sarebbe dispiaciuto vedere White morto di cancro, la malattia invece perde importanza dalla seconda stagione ed è un peccato, oppure non mi sarebbe dispiaciuto vedere White guarito ma in prigione, oppure sparato mentra cerca di fuggire con la famiglia o comunque da dei poliziotti, invece no muore col botto, con un proiettile di rimbalzo e in modo squallido.

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